Con i caricatori “Hoftrac 1190e” Weidemann “pensa elettrico”

E’ opinione comune che a livello industriale e agricolo la propulsione delle macchine operatrici possa oggi virare dall’endotermico all’elettrico solo se le potenze in gioco sono inferiori ai 50 chilowatt, circa 70 cavalli, e le attività di lavoro sono cicliche. Due limiti indotti non tanto dalle prestazioni dei motori elettrici quanto dalle densità di potenza delle batterie, attualmente circa 23 volte inferiori a quella proposta dal gasolio. Ne deriva che per assicurare a una macchina agricola propulsa per via elettrica la stessa autonomia che avrebbe un analogo modello mosso per via termica, servirebbe un volume di accumulo 23 volte più grande del serbatoio del gasolio, rapporto che all’alzarsi delle potenze e quindi dei consumi di energia, finisce col portare i volumi e le masse delle batterie a superare i volumi e le masse della stessa macchina.

Un problema che in futuro sarà sicuramente superato e che al momento non sembra condizionare il progressivo passaggio dalla propulsione termica e quella elettrica delle macchine prodotte da Weidemann, costruttore tedesco facente capo al gruppo Waker Neuson che nel 2015 immise sul mercato il primo movimentatore elettrico del settore, un “Hoftrac 1160e”. Si trattava di un mezzo sviluppato basandosi sulle esperienze che il gruppo Waker Neuson aveva maturato nel settore delle macchine e delle attrezzature edili azionate per via elettrica al fine di disporre di macchine allineate con le sensibilità al rumore e alle emissioni sempre più spesso proposte dagli ambiti urbani. Per tale motivo Waker Neuson ha allestito un’intera gamma di macchine e attrezzature elettrificate che dal 2015 ha poi iniziato a riproporre in livrea rossa anche in ambito agricolo.

“Hoftrack 1160e” fu in tal senso un apripista teso a verificare le potenzialità commerciali che il settore offriva ai mezzi da lavoro elettrificati, sondaggio che diede ottimi risultati spingendo Weidemann, sul finire dello scorso anno, ad alzare le prestazioni di “Hoftrack 1160e” mediante la sua sostituzione con l’attuale “Hoftrack 1190e” e ad affiancare tale macchina con il telescopico “T4512e” mutuato dal sollevatore Waker Neuson “Th412e”.

Weidemann “Hoftrac 1190e”, una gamma elettrica destinata a crescere

L’attuale offerta Weidemann propone quindi due macchine elettrificate entrambe orientate a soddisfare le esigenze delle aziende agricole che necessitano di mezzi in grado di lavorare il più silenziosamente possibile e senza dar luogo a emissioni. Serre, vivai chiusi, stalle, maneggi, cantine e capannoni risultano quindi le aree di azione che meglio evidenziano i vantaggi indotti dall’uso di “Hoftrack 1190e” e di “T4512e”  in luogo dei modelli tradizionali, fermo restando che ai plus operativi di cui sopra si aggiunge poi quello economico, indotto sia dall’elevato differenziale fra l’attuale costo dell’energia elettrica e quello del gasolio sia dalla quasi totale assenza spese di manutenzione non essendoci olii motore da cambiare periodicamente.

Spese di gestione ridotte al minimo quindi, addirittura vicine allo zero se l’azienda in questione è organizzata in termini di economia circolare e di autoproduzione. Quanto sopra, senza penalizzazioni a livello di prestazioni visto che “Hoftrac 1190e” esibisce  capacità di carico e di altezze di lavoro allo snodo del braccio del tutto simili a quelle che proponeva l’analogo modello, ora non più a listino, mosso per via tradizionale.

Anche con tettuccio reclinabile

La portata massima è infatti di oltre 16 quintali, mentre il punto di rotazione del braccio supera i 270 centimetri arrivando a sfiorare i tre metri se la cinematica standard viene sostituita con quella opzionale lunga. Identici anche gli ingombri, la lunghezza è di poco superiore ai tre metri mentre la larghezza vale 108 centimetri a fronte di un’altezza che può oscillare fra i 193 e i 223 centimetri a seconda che la macchina si dotata di tettuccio reclinabile o di cabina fissa. Indipendenti ovviamente della versione i raggi di manovra, con quello esterno che grazie allo sterzo articolato scende al limite dei 238 centimetri assicurando anche traiettorie dei pneumatici posteriori che ricalcano quelle delle gomme anteriori e facilitando le manovre in ambiti ristretti.

A tale obiettivo guarda peraltro anche l’ottima visibilità offerta dalla cabina quando presente, un vano compatto nelle forme ma di buona abitabilità a sei montanti sottili ed equipaggiato di serie con un tettuccio trasparente protetto contro eventuali cadute di materiali. Ben ventilato, dotato di sistema di riscaldamento e raffrescabile con un impianto opzionale a pompa di calore, ospita il driver su una poltrona sospesa meccanicamente o pneumaticamente mettendogli a disposizione tutti gli azionamenti primari tramite un joystick multifunzione.



Grazie a tale comando e alla presenza di un powertrain elettrificato l’operatore può gestire tutte le funzionalità di lavoro con la sola mano destra arrivando a controllare anche eventuali accessori che operano per via idraulica per i quali è previsto un impianto che eroga fino a 32 litri/minuto di olio messi in circolo da un motore elettrico da otto chilowatt e mezzo di potenza, poco più di 11 cavalli operante a 48 volt di tensione. Un secondo motore da sei chilowatt e mezzo e sempre operante a 48 volt provvede invece ad azionare il sistema di trazione monomarcia e in grado di spingere il veicolo fino a una velocità massima di 15 chilometri/ora, l’unica prestazione che vede “Hoftrac 1190e” leggermente meno dinamico del modello azionato in maniera tradizionale la cui velocità massima arrivava a 20 chilometri/ora.

Cinque chilometri/ora in più o in meno però non cambiano la vita, a maggior ragione se si parte dal principio che queste macchine devono espletare attività cicliche a brevissimo raggio e quindi più che una elevata velocità di spostamento serve una elevata dinamicità di manovra, ambito in cui il Nostro non ha rivali grazie alla decisa reattività della sua elettronica. Va ricordato a tale proposito che i motori elettrici esibiscono le rispettive coppie massime a regimi molto vicini allo zero, a differenza dei motori termici che invece trovano i propri picchi fra i mille e 200 e i mille e 500 giri a seconda del motore e della taratura. Per lo stesso motivo “Hoftrac 1190e” risulta particolarmente indicato sia per svolgere attività che richiedono una elevata precisione di brandeggio o di avanzamento sia per affrontare superfici particolarmente sconnesse, ambito in cui può anche far valere la sua luce a terra da 25 centimetri e i 24 gradi di oscillazione degli assali.

Caricatori Weidemann “Hoftrac 1190e”: batterie gestite elettronicamente

Gli “Hoftrac 1190e” sono resi disponibili da Weidemann con tre diversi sistemi di accumulo agli ioni di litio esenti da manutenzione. La batteria standard offre una capacità di oltre 14 chilowatt/ora che permettono di lavorare in continuo fino a tre ore e mezza, lasso di tempo superabile se le decelerazioni sono gestite in termini di recupero dell’energia.

Per disporre di maggiori autonomie sono poi disponibili accumulatori da quasi 19 chilowatt/ora di capacità e da 23 chilowatt/ora e mezzo che permettono di lavorare in continuo per cinque o sette ore e mezza. Garantite tre anni, le batterie sono ricaricabili di serie mediante un impianto da tre chilowatt di potenza eventualmente affiancabile da un analogo e secondo gruppo se si desidera minimizzare i tempi di ricarica. Questi ultimi spaziano a seconda della capacità e dello stato di scarica delle batterie e del caricatore in uso da un minimo di due ore e mezzo a un massimo di dieci, fermo restando che al clontrollo degli accumulatori sia in fase di ricarica sia di scarica provvede il sistema “Bms”, “Battery Management System”, che gestisce anche eventuali preriscaldamenti alla temperatura di esercizio e brevi di picchi di potenza.

La sicurezza non è in optional

Fra le dotazioni di serie degli “Hoftrac 1190e” è da segnalare il sistema frenante di parcheggio elettrico con funzioni “Auto-Hold” e “Hill-Hold”.La prima fa sì che il freno si inserisca automaticamente quando la macchina è ferma, quando la direzione di marcia è impostata su folle o quando il conducente abbandona il sedile. Allo stesso modo il freno di parcheggio si disinserisce automaticamente quando l’operatore rimette in marcia la macchina premendo il pedale dell’acceleratore. Naturalmente è anche possibile attivare e/o disattivare il freno manualmente tramite un apposito interruttore. A favore della sicurezza anche la presenza di fari led di lavoro da duemila lumen di potenza e egolabili nella direzionalità così da illuminare al meglio l’area di operativa circostante la macchina.

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Titolo: Con i caricatori “Hoftrac 1190e” Weidemann “pensa elettrico”

Autore: Redazione

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